Può accadere che nella vita una persona possa essere coinvolta in un singolo evento a forte impatto emotivo. Come ad esempio una violenza, un incidente o un evento catastrofico. L’aver vissuto o essere stati partecipi di eventi di questo tipo, può causare nella persona una ferita profonda nel proprio essere che neanche il passare del tempo potrebbe rimarginare senza un aiuto.
La persona potrebbe continuare a provare gli stessi vissuti emotivi provati al momento dell’evento doloroso, sia in presenza di situazioni che ricordano l’evento (ad esempio dopo un grave incidente automobilistico non riuscire a guidare perché questo ricorda e fa rivivere il terrore provato nell’incidente) sia in situazioni che, apparentemente, non hanno similitudini con l’evento traumatico (vi possono però essere dei fattori situazionali o emotivi, non riconoscibili dalla persona, che attivano il vissuto traumatico).
Anche eventi di sofferenza ripetuti, possono tradursi in traumi per la persona. La ripetizione dell’evento, la mancanza di protezione da parte di figure vicine alla persona, la solitudine nel vivere determinate situazioni e vissuti, possono essere alcuni dei fattori che possono determinare quanto un evento doloroso possa trasformarsi in traumatico; perché non tutto quello che è doloroso, anche se profondamente doloroso, crea un trauma.
La persona con dei traumi non elaborati, ferite non cicatrizzate, conduce un vita “in guardia”, limitata, con poca libertà, in quanto molte delle sue energie psichiche sono a “servizio del trauma”, ovvero vi è una costante attenzione, controllo, rispetto al vivere quotidiano.
Come quando si deve camminare su un terreno minato: ogni passo, situazione, potrebbe far “saltare emotivamente”.